Direzione Comunale PD Forlì – Conferenza delle donne democratiche

L’8 marzo e il coraggio di una scelta

L’8 marzo e il coraggio di una scelta

8 Mar 2012

Per celebrare l’8 marzo ho scelto di aderire alla campagna lanciata da “Il Quotidiano della Calabria” di dedicare la Festa della Donna a Lea, Maria Concetta e Giuseppina, tre donne calabresi che hanno avuto la sfortuna di nascere in famiglie appartenenti alla ‘ndrangheta e che a un certo punto della loro vita hanno fatto la scelta durissima e coraggiosa di denunciare i propri familiari e di collaborare con la giustizia.

Hanno pagato un prezzo atroce: Lea Garofalo è stata sciolta nell’acido, Maria Concetta Cacciola si è suicidata ingoiando acido, Giuseppina Pesce è tuttora collaboratrice di giustizia, minacciata di morte, ripudiata dalla famiglia e colpita da una campagna mediatica ingiuriosa.

Come afferma il promotore dell’iniziativa, il direttore Matteo Cosenza, “hanno pagato un prezzo altissimo, ma lo pagheranno ancora di più se saranno dimenticate e il loro esempio non diventerà un patrimonio collettivo che rigenera in bene e felicità le azioni della gente di questa terra.“

La mia adesione a questa campagna non è motivata solo dalle mie origini calabresi, ma dalla necessità che sento di accendere una luce su casi di violenza alle donne che purtroppo non sono isolati o circoscritti ad una terra martoriata dalla piaga della criminalità organizzata, ma che si ripetono con frequenza decisamente allarmante in tutto il Paese.

La scelta di Lea, Maria Concetta e Giuseppina è la stessa di tante donne, da Francesca Alleruzzo di Brescia a Stefania Noce di Catania: il rifiuto di una relazione familiare e affettiva malata, basata non sull’amore e sul rispetto, ma sul possesso e sulla prepotenza. La violenza, nella maggioranza dei casi subita dal partner o da familiari, è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni, più del cancro.

Non possiamo rimanere indifferenti e non possiamo pensare che l’universo femminile si riduca ad un tatuaggio inguinale a forma di farfalla: le donne, quelle vere, sono spesso costrette a portare segni molto più dolorosi e indelebili e a combattere una lotta quotidiana per la propria dignità, per il proprio lavoro, per la propria famiglia.

 

Il mio 8 marzo è dedicato a loro.

 

Maria Teresa Vaccari

Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche

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