Direzione Comunale PD Forlì – Conferenza delle donne democratiche

Il bluff della Lega

Uno degli slogan di maggior effetto che la Lega ci ha propinato in questi ultimi 20 anni è ROMA LADRONA.

Ma evidentemente la permanenza nella capitale di tanti parlamentari e ministri deve avere avuto una cattiva influenza anche su quegli  uomini tutti d’un pezzo che dovrebbero essere i leghisti.

L’ultimo bluff in ordine di tempo, che dovranno in qualche modo giustificare ai propri elettori, è il voto contrario all’uso delle intercettazioni telefoniche per l’ex-sottosegretario PDL Cosentino.

Gli sbandieratori della sicurezza e della legalità lontano da Roma, diventano i servi più fedeli del governo centrale quando si tratta di evitare i giusti processi a cui sempre più spesso i suoi rappresentanti sono chiamati (vogliamo parlare degli arresti nella giunta abruzzese?).

E prima hanno dovuto approvare la copertura del debito di 140 milioni di euro che il Comune di Catania ha accumulato sotto l’esperta guida di Scapagnini, medico personale di Berlusconi e detentore della formula segreta dell’elisir di lunga vita del Cavaliere.

Insomma, da quando negli ultimi 16 anni la Lega è stata al governo con Berlusconi, ad eccezione di una breve parentesi durante la quale Berlusconi per Bossi era un mafioso e Bossi era per Berlusconi totalmente inaffidabile (che si siano convertiti sulla via di Palazzo Grazioli?), ha collezionato, oltre che condanne per finanziamenti illeciti e dimissioni di ministri e consiglieri dal linguaggio un po’ troppo colorito, una bella serie di episodi degni di quei ladroni che A PAROLE sono i loro peggior nemici.

Cominciamo dai doppi o tripli incarichi di 3 deputati che sono anche presidenti di Provincia (Biella, Bergamo e Brescia): immagino che riescano a seguire con grande attenzione e “radicamento” i problemi del proprio territorio, senza rinunciare ai benefici economici dello scranno romano, però.

Per non parlare delle multe non pagate dell’On. Alessandri, reggiano, e dell’abuso dell’auto blu del friulano Ballaman che si è sospeso dal Partito (ma non dal Consiglio Regionale!)

C’è poi il capitolo scuola-famiglia: il caso più eclatante è quello di Renzo Bossi, che grazie alla terza bocciatura all’esame di maturità, ha trovato il tempo di seguire il padre ai comizi, attività che gli ha fatto guadagnare un seggio al Consiglio Regionale della Lombardia, dopo aver fatto la gavetta per qualche mese come assistente dell’euro-parlamentare Speroni, in entrambi i casi pagato con soldi pubblici svariate migliaia di euro al mese.

E pensare che ci sono tanti poveri illusi che studiano, casomai lavorano anche, fanno master, corsi di specializzazione per uno straccio di contratto precario da poche centinaia di euro al mese! Ma se si fossero fatti bocciare subito alla maturità non sarebbe stato tutto più semplice?

Quello di un rapporto sofferto con la scuola è a quanto pare proprio un problema della famiglia Bossi. Anche la moglie Manuela Marrone, fondatrice della Scuola Bosina “Libera scuola dei Popoli Padani”, scuola privata finanziata da soldi pubblici del governo romano (800.000 euro in 2 anni), ha avuto di recente qualche difficoltà: il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, istituto che deve approvare le sperimentazioni scolastiche, ha dato parere negativo alla “rimodulazione innovativa della struttura storica del liceo linguistico” (in poche parole si vorrebbero insegnare due lingue straniere invece di tre!), spiegando che il progetto non garantisce la piena realizzazione dello studente e che manca la cura per l’impianto metodologico.

E cari leghisti, se ancora non avete imparato abbastanza, ora potrete andare a ripetizione dai nuovi alleati di governo, la premiata ditta Totò Cuffaro e amici, veri esperti in sperpero di denaro e assunzioni clientelari!

C’è da chiedersi infine perchè a livello locale questo legame a doppio filo con il PDL non funzioni: l’alleanza forlivese con PDL e UDC, a cui la Lega ha ceduto con grande fatica ritirando la candidatura di Pini, è durata giusto il tempo di mangiare insieme il panettone, ma già a Pasqua l’uovo si era rotto. Sarà forse perchè i rappresentanti forlivesi del centro-destra non hanno lo stesso appeal politico ed economico di Berlusconi?

CHI E’ ALLORA OGGI LA LADRONA: ROMA O LA LEGA?

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