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Ghe pensi mi

Berlusconi: a L’Aquila tornerà la Protezione Civile – Cialente: la ricostruzione spetta agli aquilani

Sono passati ormai 20 giorni dalla mia visita a L’Aquila, ma la cronaca di questi giorni non ha fatto che confermare le notizie che avevo avuto modo di ascoltare in via informale assistendo domenica 11 luglio ad un’assemblea pubblica nel presidio permanente dei cittadini in Piazza Duomo, (presenti tra gli altri il Sindaco Cialente e la ex-presidente della Provincia Pezzopane)

L’ultima scappata di Berlusconi, in evidente difficoltà per l’incandescente battaglia  interna che si sta consumando nel suo partito, di far tornare la Protezione Civile a L’Aquila ha dell’incredibile: potrebbe sembrare una barzelletta se la situazione non fosse drammatica.

L’idea che mi sono fatta nei giorni trascorsi in quella città, leggendo i giornali locali, ascoltando i diretti interessati e vedendo con i miei occhi lo stato delle cose, è decisamente molto diversa da quella che una studiata campagna mediatica vuole offrire.

 

L’AQUILA VISTA DA VICINO
Fin quando c’è stata la Protezione Civile, tutto ha funzionato (così dicono gli abitanti) e Berlusconi, con codazzo di fotografi e telecamere, faceva la sua passarella tra le macerie.
Quando a gennaio la competenza è passata alla Regione (Commissario Presidente Chiodi – PDL) e al Comune (Vice-Commissario Cialente – PD) sono venute fuori le magagne, ma l’operazione è stata quella di far apparire degli incapaci gli amministratori locali (opinione condivisa da una parte della popolazione)  e mettendoli in contraddizione tra di loro.
Addirittura, in Parlamento, mentre i suoi concittadini venivano presi a manganellate, l’abruzzese del PDL Taddeis affermava che L’Aquila era una città morta fin da prima e che il terremoto non aveva fatto altro che sancire uno stato di fatto.
Intanto sui giornali locali imperversava la polemica sui fondi con un vergognoso scaricabarile tra Governo e Regione, che affermavano che i soldi c’erano e che era il Sindaco che non sapeva usarli.
Altro punto all’ordine del giorno: la scarsa trasparenza e i forti dubbi sull’uso dei fondi assegnati alla Curia proprietaria di molti immobili in città.

IL PUNTO DI VISTA DI CIALENTE
A quella assemblea Cialente ha spiegato con grande dovizia di particolari la sua versione dei fatti (affermazioni che gli ho sentito ripetere anche questi giorni sui giornali e in tv): i 2 miliardi sbandierati in realtà sono solo sulla carta (presi dai soliti fondi FAS da cui si è attinto anche per la cassa integrazione e li ha paragonati ai carrarmati di Mussolini, sempre gli stessi spostati da una parte all’altra per farli sembrare tanti), che in realtà di soldi “veri” ci sono solo 2 milioni, quasi tutti già impegnati per pagare la messa in sicurezza degli edifici.
Inoltre pastoie burocratiche a non finire: 8.900 pratiche da smaltire senza risorse umane e materiali adeguati, due fonti di finanziamento (diretto e agevolato) che crea grande confusione, assenza di una legge speciale, cosa fortemente auspicata ma mai concessa, e quindi ricostruzione gestita a colpi di ordinanze, con tutti i limiti del caso.
A questo proposito il comitato cittadino si sta organizzando per presentare una legge di iniziativa popolare per settembre e bene ha fatto Bersani ha dichiarare il suo sostegno quando verrà presentata. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=112083

Inoltre non è ancora chiaro se i soldi per la costruzione verranno dati come contributo (e quindi le opere sono soggette a gara) o come indenizzo (e quindi erogati direttamente).
I finanziamenti sono previsti solo per le prime case (e questo è uno degli errrori madornali secondo Cialente) e quindi in un condominio alcuni proprietari hanno diritto al finanziamento e altri no.
Poi c’è il rischio delle infiltrazioni mafiosi: alcuni cittadini si lamentavano delle lungaggini burocratiche, ma Cialente ha spiegato che grazie al DURC (documento unico di regolarità contabile) sono riuscite a rilevare che il 10-15% delle ditte appaltatrici non erano in regola, così come i cartellini di riconoscimento da usare nei cantieri hanno permesso di scoprire che in una ditta bolognese, a posto sulla carta, 13 dei 15 operai avevano precedenti per associazione camorristica.
E sappiamo bene dalle denunce dei magistrati (e non solo dai racconti di Saviano) che proprio l’edilizia è il campo in cui proliferano gli affari di camorra e ‘ndrangheta.http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=111724
Per non parlare della cricca di Balducci & C.
Inoltre il provvedimento di ennesimo rinvio delle tasse non era già previsto nella finanziaria come è stato detto, ma proprio davanti a Cialente, finalmente ricevuto da Tremonti, c’è stata frenetica trattativa telefonica con Berlusconi e Letta per inserirlo, spaventati dal fatto che su SKY stavano trasmettendo in diretta le scene delle manganellate.

LE AMMISSIONI TARDIVE DI CHIODI
In quei giorni, il presidente della Regione Chiodi sosteneva che i soldi c’erano ed era Cialente che non sapeva fare a spenderli. Salvo poi ammettere qualche giorno fa che i soldi non ci sono neanche per pagare gli albergatori che da un anno ospitano migliaia di sfollati.

GHE PENSI MI
Ora l’idea che mi sono fatta è la seguente: Berlusconi ha sfruttato l’evento del terremoto come passerella mediatica gestendo in modo efficiente con Bertolaso e la protezione civile l’emergenza (a quali costi in termini di legalità e di lievitazioni dei prezzi di costruzione lo stiamo scoprendo ora).
Quando i suoi strateghi della comunicazione gli hanno detto che era ora di cambiare argomento, ha mollato ma ha fatto anche di peggio: come sta facendo con la magistratura e le forze dell’ordine, toglie risorse, crea pasticci burocratici e amministrativi, impedisce alle persone di lavorare in condizioni adeguate per poi giustificare interventi forzati alla “Ghe pensi mi” in cui saltano tutte le regole e i controlli.
Parallelamente, parte un’operazione mediatica di esaltazione delle azioni del premier e screditamento di chiunque possa metterlo in ombra o interferire nei suoi piani di delirio di onnipotenza.
Per mesi sui giornali e anche tra parte della cittadinanza Cialente è stato descritto come un incapace ma quando l’ho sentito io al contrario aveva le idee molto chiare ed era molto determinato, oltre che incazzato.

Le dichiarazioni di oggi di Berlusconi “A L’Aquila tornerà la Protezione Civile” non fanno che confermare la mia opinione, ma mi auguro che gli aquilani gli rispondano per le rime e le parole di Cialente di oggi fanno presuppore che stavolta non saranno accolti a braccia aperte
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=112752&sez=HOME_INITALIA

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