Direzione Comunale PD Forlì – Conferenza delle donne democratiche

Forli’ per L’Aquila: il lato sano dello sport e della città

Domenica scorsa, mentre a Roma si accoltellavano con la scusa di una palla di cuoio, a Forlì andava in onda tutto un altro spettacolo.
Lo Stadio Morgagni è stato pacificamente occupato da centinaia di ragazzi per la cerimonia di chiusura di un weekend molto speciale all’insegna dello sport, del divertimento e della solidarietà.
Ad un anno dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo, attraverso il gemellaggio tra società sportive di 15 discipline diverse, 130 famiglie di Forlì hanno ospitato per tre giorni altrettanti ragazzi aquilani dai 10 ai 14 anni (si può trovare tutta la documentazione su www.basket2k5.it).
Un programma fitto di appuntamenti e molto curato nei particolari, con grande attenzione sia ai contenuti e alle attività sia al valore simbolico dei dettagli, come quello delle felpe con i colori delle due città (bianco-rosso per Forlì, verde-nero per L’Aquila) che i ragazzi e i loro istruttori hanno indossato per tutto il weekend e che si sono scambiati prima della partenza.
Protagonisti assoluti i ragazzi e lo sport, il lato sano dello sport, dove per una volta l’aspetto ludico e lo spirito di gruppo hanno avuto il sopravvento sulla competizione e sulla rivalità.
Ogni momento è stato carico di emozione ed è difficile riassumere in poche righe tre giorni così intensi: l’arrivo degli autobus venerdì allo Stadio Morgagni, l’accoglienza tra gli applausi sulle gradinate, la mattinata di sabato, dopo un breve ma significativo passaggio a scuola, giochi, balli e picnic al pattinodromo, il saluto ufficiale nel Salone Comunale che sembrava una grande scacchiera bianco-verde, il pomeriggio di sport al Palazzetto dei Romiti per chiudere domenica nuovamente allo Stadio Morgagni con il pranzo collettivo e tra le bandiere multicolore degli sbandieratori dell’Aquila e di Castrocaro-Terra del Sole che hanno fatto da cornice ai nostri ragazzi disposti sul prato a comporre i raggi del sole (sole che si è fatto molto desiderare ma che alla fine siamo riusciti ad avere!) intorno alle aquile degli stemmi delle due città.
Questo progetto ha richiesto mesi di lavoro volontario di centinaia di persone in entrambe le città, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il nostro “capitano coraggioso” Marco Susanna, che ha avuto questa fantastica idea, e il suo “alter-ego” aquilano Serena Chiavaroli.
Il loro entusiamo e la loro energia positiva sono riuscite a convincere, coinvolgere e trascinare famiglie, associazioni sportive e di volontariato, istituzioni pubbliche, aziende private in una macchina organizzativa molto complessa che però ha funzionato alla perfezione, nonostante il maltempo (che ha costretto a mettere in atto il piano “B” che tutti noi avevamo tenuto nascosto per scaramanzia) e qualche piccolo inconveniente (le tre forature del pulmino degli sbandieratori dall’Aquila a Forlì), grazie anche ad un tempestivo servizio di sms che ha tenuto costantemente informate le famiglie.
Ma la fatica e il sacrificio sono stati ampiamente ricompensati dalla gioia e dall’entusiasmo dei ragazzi, dalla naturalezza con cui i due gruppi si sono fusi insieme, dalle amicizie nate anche tra gli organizzatori, gli accompagnatori e le famiglie.
E se Forlì ha saputo regalare qualche giorno di divertimento e distrazione a chi da un anno vive in una condizione estremamente difficile, mi sento di dire che L’Aquila ha dato una “scossa” positiva alla nostra città, mettendone in mostra il lato migliore e liberando risorse ed energie troppo spesso sopite, annebbiate o semplicemente sottovalutate.
Rimane purtroppo il rimpianto che la pioggia ha impedito che tutta l’iniziativa si svolgesse, come previsto, all’aperto al Parco Urbano e in Piazza Saffi, fatto che avrebbe permesso all’intera città di condividere questa fantastica esperienza.
E il rammarico che la stampa locale non abbia dato adeguato risalto (quando addirittura non ha travisato la notizia trasformando, quasi come la maga di Cenerentola, 130 bambini arrivati su tre autobus in 10 atterrati all’areoporto) ad un’iniziativa bella, importante, ricca di contenuti positivi ed educativi nata dalla collaborazione tra tanti soggetti diversi, che sono riusciti a lavorare insieme con successo.
Ma chi, come me e la mia famiglia, ha avuto la fortuna di partecipare non dimenticherà questi tre giorni e, insieme alle felpe e alle foto, porterà con sè la consapevolezza e l’orgoglio di aver fatto ai nostri figli un regalo prezioso: la solidarietà.

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