Direzione Comunale PD Forlì – Conferenza delle donne democratiche

CRONACHE DALLA CALABRIA 2009 – Seconda puntata

IL TOUR CONGRESSUALE DI MARINO PARTE DALLA CALABRIA

Estratto da CalabriaOra del 23/8/2009

 

MARINO SCUOTE IL PD “IMPARI A ESSERE PIU’ DEMOCRATICO”

 

“Questa è una città simbolo dei quei problemi che assillano il Sud. Proprio da qui noi vogliamo ripartire per cambiare l’Italia”.

Il tour precongressuale di Marino parte proprio da Vibo, una scelta non casuale, che scaturisce dalla “generosità di una terra soffocata dlla presenza della criminilità”.

La platea del Valentinaum, ieri mattina, accoglie l’altro volto del partito, che si contrappone a Bersani e  Franceschini, che si pone il compito di “moralizzare la politica”. A dargli il benvenuto il sindaco della città, Franco Sammarco, intervenuto perchè “questa volta sono stato invitato”. Marino di rimando: “Nel partito che vogliamo sarà sempre accolto a braccia aperte”. Presenti, tra gli altri, il coordinatore vibonese della mozione, Michele Pedullà; il consigliere alla Provincia di Roma, Nicola Galloro e la candidata alla segreteria regionale Fernanda Gigliotti. Proprio da lei parte un duro attacco nei confronti dell’attuale conduzione del partito, “ che non è per nulla democratico, dove prevale la logica delle appartenenze rispetto a quella del merito”. La Gigliotti rilancia la “questione morale come obiettivo primario”. Poi una provocazione: “ Non nascondiamoci dietro la giustificazione che il Sud non decolli perchè c’è la presenza della ‘ndrangheta, anche perchè la stessa svolge il suo compito di istituzione criminale, il problema è un altro, è la politica che deve essere presente. La criminalità domina dove la politica è debole.” […]

Moralità della politica, un concetto ripreso pure da Ignazio Marino che ricorda come “la stessa deve essere applicata anche a un corretto utilizzo delle risorse.” A questo proposito un esempio. “Nelle regioni meridionali sono stati investiti 8,6 miliari di euro per la ricerca. Un finanziamento così consistente avrebbe dovuto cambiare i territori; evidentemente le risorse sono finite nelle mani sbagliate.” […]

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